Vianello vince per Ko – Lizzi Tricolore – De Filippo si conferma campione

Vianello (Top Rank) a Filadelfia mette KO Barriere (Matchroom) e risale nei top WBC. Roberto Lizzi neo tricolore cruiser. De Filippo si conferma.
Dal 5 aprile scorso al Palm Casino Resort di Las Vegas all’11 ottobre al Wells Fargo Center di Filadelfia, dall’inferno al paradiso dopo sei mesi di purgatorio. Parlo di Guido Vianello (14-3-1) il gigante romano, guidato da Simone D’Alessandri che lo ha svezzato e fatto crescere fino ad arrivare alla corte di Frank Warren (Top Rank). Il programma, per avvicinarsi al vertice nel regno dei giganti, lungo un percorso non privo di ostacoli, arrivando al confronto che conta, sembrava alla sua portata. L’ultimo biglietto da visita dava spazio alla fiducia. Sul ring di Quebec City in Canada nell’agosto 2024, si era imposto prima del limite sul gigante russo Arslanbek Makhmudov, avversario per nulla facile. Il successo sembrava il giusto preambolo al passo successivo, contro l’emergente e imbattuto Richard Torrez jr. (12) californiano di 25 anni, origini messicane, allenato dal padre, passato pro dopo i Giochi di Tokyo, con l’argento al collo. La sfida incerta sulla carta, risultò un monologo di Torrez, con pochissime interruzioni. L’italiano sembrava uno scolaro privo di risposte. L’ombra di stesso. La delusione fu enorme e quasi inspiegabile, confermando che l’atleta non è una macchina, ma un meccanismo delicato che può incepparsi quando meno te lo aspetti. Quella notte a Las Vegas il nostro gigante non aveva fiches sul banco. La boxe è sport spietato, ma anche generoso. Ti concede l’opportunità della riscossa. Che Vianello ha colto al volo. A Filadelfia si è svolta una doppia sfida: la Matchroome di Eddie Hearn ha presentato la sua carta col canadese Alexis Barriere, imbattuto mancino trentenne dalla lunga milizia. Debutta pro nel marzo 2021 nella natia Quebec, spedendo KO Colin Sangster, firmando un contratto con Yan Pellerin, promoter e pugile nello stesso tempo. Barriere combatte e vince, arrivando a quota 10 successi, l’ultimo il 13 ottobre 2023, battendo sbrigativamente il messicano Guillermo Casas. L’inglese Eddie Hearn (Matchroom) che guarda con interesse al mercato canadese, punta gli occhi su Barriere e contatta Pellerin per fargli scindere il contratto, La trattativa non è facile e si prolunga tenendo fermo il pugile, che trova interessante tentare la carta dei Giochi, grazie alla disgraziata norma del 2014, che spalanca le porte a tutti per accedere alle olimpiadi. Nel marzo 2024 con la squadra canadese va a Busto Arsizio, dove si svolge una delle due preolimpiche di recupero, per accedere a Parigi. Nei +92 si presentarono 37 pugili per quattro posti. Con due vittorie Barriere, approda nei quarti, dove trova il francese Aboudou che lo supera a fatica, escludendolo dai Giochi. Torna da pro il 28 febbraio all’Hilton Lac Leamy Gatineau di Quebec, stavolta col nuovo promoter Eddie Hearn in collaborazione con Yvon Michel storico organizzatore canadese, operativo da oltre vent’anni. Per il nuovo acquisto viene scelto Ubaldo Ilagor Resendiz, messicano di 26 anni, con 13 vittorie (12 ko) e una sola sconfitta per SD. Barriere impiega 6 round per farlo arrendere. Lavorandolo al corpo col montante sinistro, il colpo preferito. A Filadelfia, la serata è allestita dalla Matchroom di Eddie Hearn, che accetta la proposta di Bob Arum (Top Rank) per opporlo a Guido Vianello, in palio la cintura WBC Continental Americas, vacante. L’Italiano malgrado la sconfitta con Torrez è ancora avanti (15° per IBF e WBC), solo 38° Barriere per il WBC. Per contro gli scommettitori vedono favorito il canadese. Sbagliando clamorosamente. Sul ring del Wells Fargo Center di Filadelfia è salito un Vianello consapevole che non poteva perdere quel treno che la Top Rank gli offriva. Ha preso subito l’iniziativa, anticipando il canadese, sorpreso da tanta veemenza. I colpi del romano, in particolare il sinistro trovavano sempre bersaglio. Barriere cercava di accorciare per sfruttare il gancio mancino al corpo. Per arrivarci pagava molto, troppo. Vianello appariva teso ma deciso. Col passare dei minuti anche il destro entrava nella guardia del canadese, incapace di replicare, anticipato da un Vianello sempre più sicuro e determinato. La reazione di Barriere nel secondo round, si esauriva nel round successivo. Dal terzo Vianello intensificava l’azione offensiva e Barriere iniziava a rallentare le repliche. La quinta ripresa è stata decisiva con Vianello scatenato, non molto preciso per eccesso di foga, ma continuo nel colpire sopra e sotto, assorbendo con disinvoltura i pochi colpi che Barriere metteva a bersaglio. Sul finire del round, l’ennesima serie dell’italiano faceva crollare il mancino canadese, che con coraggio trovava la forza di rialzarsi, anche se era chiara la sua fine. La quinta tornata confermava la previsione. Stavolta le serie di Vianello non hanno dato scampo a Barriere, prima il sinistro preciso, poi il destro che colpiva l’orecchio, segnavano la resa, cancellando un sogno rivelatosi impossibile. A Filadelfia si è visto un Vianello che ha lasciato alle spalle il brutto ricordo di Las Vegas, trovando pugni e determinazione. Il giorno dopo la vittoria il gigante romano confermava l’importanza del successo: “Da professionista del ring, ero consapevole della delicatezza del momento. Sul ring mi sono sentito bene. Col passare delle riprese scendeva la tensione e saliva la sicurezza. Avrei potuto andare avanti senza problemi, con l’adrenalina a mille. Potrei definirlo il miglior match della carriera. Dal punto di vista del momento. Adesso possiamo chiedere a Bob Arum l’opportunità per un passo ulteriore importante”. Giustamente, il suo maestro, lo ha elogiato: “Non è mai facile, tornare a combattere dopo una battuta d’arresto importante, che gli è costata l’arretramento nelle classifiche che faticosamente si era guadagnato. Guido ha messo a frutto anche l’esperienza della sconfitta. Barriere potrebbe essere apparso inferiore alle attese per suo merito, che non gli ha dato il tempo delle repliche. Lo ha sottoposto ad attacchi continui e questo ha fatto la differenza. Se avesse rallentato la situazione poteva cambiare radicalmente. Il canadese ha pugni pesanti e questo lo sapevamo. Doveva impedirgli di fare il suo gioco. Ci siamo preparati a tenere sotto scacco l’avversario per dieci round e anche di più. Eravamo consapevoli che la Top Rank ci aveva offerto una grande opportunità per riscattare la sconfitta contro Torrez, che ci brucia e non poco. Adesso possiamo ripartire. Vianello ha dimostrato una grande lucidità per tenere a bada l’avversario. Alla partenza per Filadelfia ti avevo detto che saremmo tornati col sorriso per iniziare il nuovo corso. Siamo stati di parola”. La cinturaWBC Continental Americas dei massimi, e di buon auspicio per gli italiani. L’altro romano di Tivoli, Simone Federici (20-3-1) fermo dal febbraio 2024, per infortunio, in fase di recupero, la stessa cintura la conquistò nel 2019 a Huntington (New York) a spese di Stivens Bujaj (17-4-1) albanese residente a New York e lo mantenne fino al 2024. Nella struttura romana di Villa York, il promoter Rolando Frascaro ha allestito la sfida tricolore per l’assegnazione del titolo massimi leggeri vacante tra il calabrese Roberto Lizzi (9-2) e Ovidiu Enache (11-15). I due si erano già affrontati lo scorso aprile a Milano sui sei tempi e il primo aveva vinto nettamente. La rivincita ha ripetuto lo stesso risultato ampliando il distacco in termini di punteggio a favore del più giovane Lizzi (23 anni) contro i 35 anni del romeno residente a Piacenza da oltre un decennio. Lizzi ha sempre tenuto l’iniziativa, anticipando un rivale chiaramente inferiore. Il neocampione era al secondo tentativo. Il primo lo aveva fallito il 16 novembre scorso a Milano, di fronte a Kogasso che aveva dominato il confronto. L’allievo di Vincenzo Gigliotti lasciava vacante la cintura, avendo prospettive internazionali e la FPI indicava i due cosfidanti protagonisti a Roma. Il medio Tiziano Barilotti (10-3-3) si è imposto su Matteo Giannini (3-3) ferito al 3°. Sempre a Roma, per la Boxe Torreangela, la locale Silvia Bignami (7), 31 anni, pro dal 2023, già europea 2024, attuale sfidante EBU minimosca, è tornata sul ring, dopo una sosta forzata (problemi alla mano destra) di quasi un anno. Avversaria per il rientro la veterana Antonina Cuti (2-17-1) sconfitta con onore sui sei round. Proseguono le vittorie della supermosca Noemi Trainello (4) da pro, superando Sara Del Vecchio (0-4), kot al 3° ferita. Al Palasport di Rezzato (Bs) per la Promo Italia di Mario e Graziano Loreni, il pugliese Michele De Filippo (13) metteva per la prima volta in palio la cintura welter affrontando il ferrarese Antonio Licata (12-1). Il match ha superato le attese della vigilia che anticipavano battaglia senza tregua. Ricco di colpi di scena fin dall’avvio. Il campione da fighter naturale, parte subito all’attacco e sembra mettere in crisi lo sfidante, che riavutosi in fretta, centra un gancio al plesso del rivale costretto al conteggio. Ogni ripresa è un alternarsi di situazioni, anche se la pressione costante di De Filippo ottiene i frutti sperati dal settimo round in avanti. Il campione è una macchina tritasassi e alla nona ripresa sull’ennesima serie, con un destro devastante pone fine alla battaglia. Applausi meritati per entrambi. Allo sconfitto in ospedale verrà riscontrata la lesione alla mascella, con l’intervento di riduzione. Non meno intensa la semifinale gallo, tra Alex Foglia (11-1-1) 22 anni, allenato dal padre e il brevilineo piemontese Leonardo Qela (6-2-1) dal pugno pesante, che costringeva Foglia al conteggio al primo round. Ma il longilineo milanese non è tipo dalla resa facile. Arginando l’assalto del rivale, che spendeva tesori di energie per risolvere la sfida, dalla quinta ripresa i colpi lunghi di Foglia trovavano bersaglio, capovolgendo la situazione. Vittoria di misura ma giusta. Sarà lui l’avversario del sardo Nicola Mancosu (14-5), 31 anni, pro dal 2018, le cui 5 sconfitte risalgono ai primi cinque match. Dal 2019 è imbattuto. Ha conquistato il titolo lo scorso luglio a Sequals battendo Claudio Grande. Per Foglia è il secondo tentativo. L’ottimo medio tarantino Francesco Magrì (7) ha vinto facilmente contro il romano Giulio Fiorillo (4-5) costretto alla resa al quinto round. Sul ring tre sfide nei superwelter. Il ventenne ravennate Amin Boutartour (1-1) batte a sorpresa il casertano Ciro Romano (4-1), 22 anni alla prima sconfitta. Francesco Aiello (11) altro casertano supera il collaudatore colombiano Santiago Garces (4-41-6) residente in Inghilterra. Vittoria di Alex Capuzzi (2-1) su Antonio Mondillo (0-2).
Giuliano Orlando