Risalire Dalle Ceneri: La Storia di Giacomino Seydou

Giacomino Seydou è un pugile che ha conosciuto il talento, la gloria e il rimpianto. Da giovane promessa della boxe italiana — Guanto d’Oro e vicecampione nazionale, capace di battere atleti poi proiettati ai massimi livelli europei — sembrava destinato a un futuro luminoso. Eppure, la sua strada si è intrecciata con errori, distrazioni e scelte sbagliate che lo hanno portato lontano dal ring e dentro a vicende difficili, fino al carcere.
Oggi, però, Giacomino ha deciso di rialzarsi. Con umiltà e determinazione è tornato in palestra, pronto a trasformare il peso del passato in energia per il presente. In questa intervista si racconta senza filtri: parla dei suoi rimpianti, delle cadute e delle nuove sfide, ma anche della forza ritrovata, dei sogni e degli obiettivi che lo guidano.
Una storia di riscatto, di cadute e rinascite, che vuole essere un messaggio per i ragazzi di oggi: non è mai troppo tardi per cambiare rotta e diventare la versione migliore di sé stessi.
1. Guardando indietro, sei stato un pugile che aveva la possibilità di arrivare molto in alto, sia da dilettante che forse anche da professionista: ricordiamo che hai sconfitto Kogasso (oggi proiettato in Europa), che sei stato Guanto d’Oro e vice campione italiano. Cosa pensi quando ripensi a quel periodo della tua vita?
È stato un periodo ambiguo: il talento e l’età erano dalla mia parte e ne approfittavo andando a feste e locali anche sotto match, ma comunque vincevo. Mi accontentavo, ero uno sbruffone.
2. Qual è il tuo più grande rimpianto, ripensando alla tua carriera sportiva e alle occasioni che non sei riuscito a sfruttare fino in fondo?
Il mio più grande rimpianto è stato non aver vinto la finale dei campionati italiani, complice una gomitata sferrata dal mio avversario che mi ha mandato k.o. Secondo l’arbitro non si era vista!
3. C’è qualcuno che pensi di aver deluso, nella boxe o nella vita, a causa di tuoi comportamenti passati? Se sì, chi e perché?
Nella boxe sicuramente ho deluso i miei maestri: avevano grandi aspettative su di me, e il mio record parla chiaro.
4. Qual è stata la ragione o il momento preciso che ti ha fatto capire che volevi cambiare vita e tornare in palestra?
Quando, a causa di reati, mi sono ritrovato in prigione solo con me stesso, ho capito di voler intraprendere di nuovo questo sentiero, e questa volta senza distrazioni.
5. Quando ti alleni oggi, che emozioni provi rispetto al passato? Cosa è cambiato dentro di te rispetto a quando eri un giovane pugile con grandi aspettative?
Mi sento rinnovato: non faccio più una vita sbagliata, ma so che devo darmi tempo per tornare in forma dopo anni senza combattere.
6. Quali difficoltà concrete hai incontrato nel ricominciare (fisiche, mentali, sociali) e come stai provando a superarle?
Le difficoltà sono tante, ma sono partito subito a mille allenandomi tutti i giorni e spingendo il giusto. Mi ero dimenticato quanto è faticoso questo sport!
7. Hai qualcuno che ti sta supportando in questo cammino — allenatori, compagni, amici, famiglia? Quanto conta per te questo sostegno oggi?
Per fortuna sono tutti miei complici: allenatori, amici e famiglia mi danno il sostegno giusto per crederci ancora.
8. Oggi i social hanno un’enorme influenza sui ragazzi: spesso prevalgono il dissing, le provocazioni e i modelli negativi. Con la tua esperienza, cosa vorresti dire direttamente a loro?
Gli consiglierei di coltivare un sogno: la vita è una, accorgetevene in tempo perché poi è difficile tornare indietro.
9. Se potessi raccontare la tua storia a un ragazzo che oggi sta vivendo difficoltà simili alle tue, quale messaggio gli lasceresti?
Individua i miti giusti da seguire, costruisciti, lascia qualcosa. Non imitare la moda: sii te stesso.
10. Quando pensi al passato, quale aspetto senti che ancora influenza di più il tuo presente — e in che modo la boxe ti aiuta a trasformarlo in forza?
Il rimorso di aver perso tanti treni. Ora però mi alleno tutti i giorni per rincorrere quei treni!
11. Chi è oggi Giacomino Seydou, come persona e come atleta?
Oggi sono la persona umile che non sono mai stato, e ho intenzione di diventare un atleta modello.
12. Quali sono i tuoi obiettivi nel breve termine (nei prossimi mesi) sia nella boxe che nella vita quotidiana?
Ho già raggiunto il punteggio per passare pro, ma voglio fare un paio di match per tastare il terreno. Nella vita quotidiana, invece, intraprenderò un corso per diventare pizzaiolo.
13. E guardando più avanti, cosa prometti per il tuo futuro pugilistico e personale?
Prometto che darò il massimo cercando di andare il più lontano possibile e, dove arriverò, mi accontenterò.
14. Hai paura di ricadute o di tornare a vecchie abitudini? Se sì, come ti stai preparando a gestire queste sfide?
Ne sono totalmente uscito: è stato un lungo circolo vizioso, ma ci ho messo la parola fine.
15. Quando ti immagini tra qualche anno, come vorresti essere ricordato da chi ti segue, dai ragazzi e dagli appassionati di boxe?
Come un grande guerriero che è caduto ma ha trovato la forza di rialzarsi.