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Mondiali di Boxe a Liverpool – verso le semifinali!

Mondiali di Boxe a Liverpool – verso le semifinali!
  • PublishedSettembre 11, 2025

A proposito dei mondiali di Liverpool e alla sconfitta beffa di Lenzi. Non casuale ma conseguenziale. Italia inesistente a livello politico.  Domenica le finali. 

Dopo una settimana non stop di pugni, la prima edizione mondiale targata World Boxing, l’ente riconosciuto dal CIO come referente per il pugilato a livello olimpico, in corso a Liverpool in Inghilterra, si è concessa un giorno di riposo, prima dell’ultima fase, che comprende i quarti dei 48 femminili, dove la nostra Giovanna Marchese, ha un compito molto impegnativo contro l’uzbeka Bobokulova, giovane emergente, vincitrice agli ultimi campionati nazionali. Gli uomini impegnati  nei 50 e 85 kg. Nella stessa giornata di sabato si disputeranno 8 semifinali, quattro femminili (57, 60, 65 e +80) e altrettante maschili (60, 75, 90 e +90). Nella categoria più pesante l’azzurro Diego Lenzi è stato sconfitto dal cinese spurio (mamma kazaka) Bayikewuzi, che del successo ha poco merito, ma tutto dell’arbitro argentino Manuel Vilarino, attivo dal 2017, sia con i pro che i dilettanti. Ormai prossimo ai 600 match, quasi sempre da giudice, ha gestito il match in modo vigliacco ai danni dell’italiano. Che diversamente lo avrebbe vinto, come è stato nel primo round, finito 4-1 per Lenzi. Nel secondo ha richiamato ben due volte nel giro un minuto il nostro pugile per colpi poco corretti (non girati, a suo parere), mentre gli abbracci e le tenute del longilineo cinese andavano bene. Non solo, ha continuato a tormentarlo, avvertendolo di tenere la testa alta. Mentre le tenute e altro dell’avversario rientravano nella norma. Onore a Lenzi che pur consapevole della conduzione disonesta, non ha reagito, sopportandolo disciplinatamente fino alla fine. Il giudice della Mongolia, nonostante i due richiami, gli ha assegnato il verdetto, sconfessando coraggiosamente un arbitraggio scandaloso. A questo punto entro nel merito dell’uniformità che dovrebbero seguire gli arbitri. Se i colpi laterale di Lenzi vanno penalizzati, almeno una ventina di pugili dovrebbero subire lo stesso trattamento.  Non solo, Lenzi nel precedente incontro ha battuto l’indiano Narender, colpendo allo stesso modo e non ha subito alcun richiamo. Da brevilineo il pugile bolognese per necessità lavora su traiettorie esterne, che comunque gira, diversamente non avrebbero la potenza mostrata. Vilarino non è nuovo a penalizzare gli italiani. Lo ha già fatto nei precedenti tornei e questo conferma la malafede. C’è poi un altro fattore. L’Italia a livello politico in seno alla WB, conta quanto il due di picche e forse meno. Lo si è visto in tutti i match che coinvolgevano azzurri e azzurre, sempre e comunque. Dopo l’uscita della Russia, la sudditanza di arbitri e giudici si è spostata su Uzbekistan e Kazakistan, attualmente i leader del movimento.  Altro particolare non secondario, presenti ai mondiali giudici e arbitri provenienti da Estonia, Marocco, Egitto, Norvegia, Irak, Montenegro, Costarica e Guatemala. Assente quello italiano! La squadra non aveva il medico al seguito. Sul bilancio complessivo ci tornerò a mondiali conclusi. E c’è da stare poco allegri, visti i risultati, confermato purtroppo le mie previsioni, anche se è doveroso dirlo, si trova in bella e numerosa compagnia. L’acquisito difensore d’ufficio, maestro aggiunto sulla conduzione tattica della squadra, elogiando alcuni perdenti, ha confermato il livore nei confronti di Lenzi, trovando quasi piacere alla sua sconfitta. Strano soggetto. Dei 540 atleti presenti, in rappresentanza delle 68 nazioni iscritte, sono arrivati al podio 17 paesi al femminile e 16 al maschile. Con un divario abissale tra il vertice il resto. Da annotare il livello generale molto alto e tantissimi incontri terminati col 3-2, a significare che lo sconfitto è stato all’altezza del vincitore. Nessuna nazione africana   sul podio, gli USA assenti tra gli uomini e una sola atleta, Yoseline Perez, 21 anni, che in semifinale affronterà la nostra Sirine Charaabi. Nei 90 k. lo statunitense George, giustiziere di Mouhiidine ad Astana, si è fermato ai piedi del podio dominato dal brasiliano Filho. La Turchia presentatasi al completo, è uscita in toto al maschile, salvandosi con quattro donne in semifinale. L’Inghilterra con quattro semifinalisti può ritenersi soddisfatta, come l’Irlanda con tre. Sotto le attese Brasile e Cuba e l’Ucraina, scusabile per la situazione interna, con l’invasione della Russia, bene la Cina al contrario dell’India all’asciutto con gli uominipromossa solo al femminile. Come la Polonia assente tra gli uomini, tre al femminile.  Nella media Spagna, Giappone, Bulgaria e Azerbajan. Il podio per Colombia, Ungheria, Francia, Georgia, Venezuela, Canada, Korea, Jordania e Croazia ha valore diverso. Molto bene l’Australia al femminile con tre podi. Nei prossimi tre giorni la lotta per il vertice sarà tra Uzbekistan e Kazakistan, che da sole hanno occupato il 30% dei podi. Anche se in alcune categorie altre nazioni sembrano avere l’atleta migliore.  
Giuliano Orlando

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Redazione

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