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L'Angolo di Rocky

Mondiali a Liverpool, Italia in profondo rosso.

Mondiali a Liverpool, Italia in profondo rosso.
  • PublishedSettembre 16, 2025

Mondiali a Liverpool, Italia in profondo rosso, ma la FPI afferma il contrario. Festival di Uzbekistan e Kazakistan. Gli altri ori al femminile: India, Brasile, Polonia, Taipei, Irlanda e Australia. I medaglieri

Conclusi i primi mondiali della World Boxing allestiti a Liverpool. A giudizio personale è stata una signora edizione. A chi sottolineava a torto, che 66 nazioni e 540 atleti non rappresentavano il meglio, faccio notare che al di fuori della Russia, esclusa per l’invasione all’Ucraina, tutte e sottolineo tutte le più forti, erano presenti ai mondiali WB. Aggiungo che il livello è stato alto e non solo i vincitori e quelli salti sul podio, ma parecchi sotto i gradini delle medaglie, avrebbero meritato la promozione. Tra questi, purtroppo, non trovo nessun nome italiano. La squadra guidata dal DT Giovanni De Carolis e dal RT Clemente Russo, è risultata una delle meno competitive, come dimostrano i numeri. La squadra si è presentata con otto maschi e cinque donne. Cinque sono usciti all’esordio (Attrattivo, Salvati, Lizzi, Ayari e Cavallaro), Canonico, Nicoli, Gemini, Malanga, Sciacca, Marchese e Lenzi al secondo. Unica ad ottenere due vittorie Sirine Charaabi, argento mondiale 2023, importante quella sulla titolata turca Akbas (argento di Parigi), fiammata subito spentasi di fronte alla Perez (USA) 21 anni. Lo sorso aprile in Brasile aveva avuto la meglio l’americana per SD, mentre a Liverpool la sconfitta è stata di 5-0. Quindi un peggioramento. Che lo staff azzurro faccia apparire il bronzo come un trionfo globale, significa nascondere colpevolmente la realtà. Il bilancio italiano dice: tredici sconfitte e nove vittorie. Non servono commenti. Se non vado errato, il responsabile tecnico aveva dichiarato che la squadra si era allenata al meglio, tutti erano al massimo e tutti sarebbero scesi dal ring sui gomiti, un simpatico detto per affermare di aver dato tutto. Visti i risultati se questo è il meglio, ho il fondato timore che il futuro sia davvero buio. Eppure, sono usciti comunicati federali, sconcertanti. Il presidente è soddisfatto e pronto alle nuove sfide del futuro: “Sapevamo che questo mondiale non sarebbe stato facile, dopo aver stravolto tutto l’impianto e lo Staff Tecnico, averlo rinnovato congiuntamente al parco atleti. Comunque, siamo soddisfatti perché le prestazioni ci sono state, è stato un buon mondiale ed è arrivata una medaglia di bronzo in una competizione che diventa sempre più difficile. L’Italia dimostra sempre la sua competitività. Certamente bisognerà ripartire da qui, rimettersi a lavorare in maniera seria, concreta, rigorosa come ha dimostrato fino adesso il nostro Staff Tecnico capitanato dal DT Giovanni De Carolis. Sono ottimista per il futuro e verso Los Angeles 2028. Buona prestazione, quindi, di tutta la Squadra e in particolare di Sirine che ci ha regalato un’ottima medaglia”. Il nuovo RT, aveva rilasciato una dichiarazione prima dei mondiali e una dopo. La prima diceva: “Mi aspetto tanto da loro, sia dai maschi che dalle femmine. Andiamo con una squadra forte, competitiva. Noi ci aspettiamo tante cose belle, tante medaglie”. Quella dopo, assieme al DT, in riferimento al match di Sirine e il resto: E’ stato un match bellissimo, Sirine e Yoseline si erano già affrontate in Brasile in un incontro alla pari. Una grande semifinale, orgogliosi di Sirine e di tutta la squadra, finalmente unita, motivata e, dopo questa esperienza impegnativa e assolutamente utile per migliorare, pronta a rimettersi in gioco, come hanno fatto tutti gli azzurri che in questi giorni, dopo l’uscita di scena dal mondiale, hanno continuato ad allenarsi come il primo giorno”.  A questo punto, sorge una domanda spontanea: I nostri responsabili non si rendono conto della situazione e raccontano una verità inesistente, quindi una grande bugia, il che non gli fa onore. Diversamente, pur consapevoli della disfatta, vogliono far credere il contrario. Confesso di restare sbalordito da dichiarazioni che sconfessano la realtà. L’Italia ha raccolto pugni a gogo, siamo in fondo al medagliere femminile, assenti in quello maschile, sopravanzati da nazioni presenti con poche unità, siamo lontani mille miglia dai protagonisti del mondiale, non avevamo neppure l’arbitro italiano, politicamente contiamo meno di nulla. Divertente l’ingresso in squadra del medico a campionato iniziato. Forse è partito via mare, arrivando dopo. Il presidente parla di rinnovo del parco atleti. Quale rinnovo? Nessuna novità, gli azzurri presenti a Liverpool frequentano le nazionali da anni. L’ultimo arrivato Attrattivo è al terzo anno in azzurro. Mi chiedo se è onesto calpestare la realtà dei fatti. Mentre sarebbe da prendere in considerazione l’arretramento generale della squadra. Ce ne fosse uno che ha fatto un salto qualità. Semmai il contrario. D’altronde il CF è composto da gatti di marmo, nessun ruolo specifico, nessuna critica, tutto OK. Complimenti. Mondiali nel segno assoluto di Uzbekistan e Kazakystan, superiori alle previsioni. I due paesi, hanno conquistato 13 ori, su venti a disposizione, nel settore maschile si sono divisi i dieci disponibili, lasciando alla concorrenza i podi inferiori. Occorre tornare ai tempi dell’URSS, per una simile superiorità. L’Uzbekistan possiede un parco atleti di vertice impressionante. In rapporto a Parigi, ha portato solo Khalulov (60) 25 anni, Muydinkhujaev (65) 24 anni, che hanno fatto il bis dopo l’oro olimpico. Gli altri quattro titolati Erkinboev (75) 20 anni, Ummatajev (80) 20 anni, Isroilov (85) 19 anni e Khabibullaev (90) 21 anni, sono di nuovo conio e non fanno certo rimpiangere i campioni precedenti. Organicamente fortissimi, ottime basi tecniche e il temperamento dei guerrieri. Loro vanno effettivamente alla guerra. Isroilov, il più giovane è un’autentica macchina tritasassi, capace di tenere un ritmo offensivo infernale per le tre riprese senza il minimo cedimento. I tecnici operano su atleti ideali, ma sono molto bravi a loro volta a creare tanti campioni, ovvero inseganti validissimi. Bilancio strepitoso, nonostante un paio di delusioni. La prima col trentenne Mirzakhalilov  (50), portato a Liverpool come premio alla carriera, fermato dall’irlandese Joyce nei quarti. L’altra, molto più cocente, riguarda il gigante Zokirov, 22 anni, attivo dal 2020, il delfino di Bakhodir Jalolov, che ha vinto le ultime due edizioni dei Giochi (2021, 2024), dopo aver fallito nel 2016 a Rio. Professionista dal 2018, residente a Indio (California), che lascia alla vigilia dei Giochi, si qualifica, sfruttando una regola iniqua che permette ai pro di prendere parte alle Olimpiadi purché non abbiano superato i 20 incontri. L’uzbeko, 31 anni, 125 match da dilettante, attivo dal 2013, ha sfruttato la regola, togliendo ai dilettanti la soddisfazione di una medaglia che avrebbero meritato. Regola che mi auguro la WB cancelli. A Liverpool, Zokirov, ha perso la finale contro il kazako Aibek Oralbay, salito di categoria, dopo Parigi, che rendeva almeno 20 cm. in altezza e altrettanti in allungo. L’uzbeko per due round sembrava poter vincere, anche se i suoi colpi risultavano lenti e prevedibili. Nell’ultima ripresa il kazako tenta il tutto per tutto e Zokirov cede di schianto, diventando facile bersaglio per uno scatenato Oralbay, Premiato da tre giudici e quindi campione del mondo, portando al Kazakistan il quarto titolo maschile. Gli altri tre sono arrivati per merito Tashkenbay (50), Sabyrkhan (55) che ha vendicato la delusione di Parigi, battuto dallo spagnolo Quiles negli ottavi. Stavolta in finale ha superato l’altro ispano Lozano. Quindi Sabyrkhan (70) ai danni del giapponese Okazawa, grazie al richiamo comminato ingiustamente dall’arbitro irlandese Turcker, che ha fatto la differenza. Diversamente l’oro sarebbe andato al trentenne giapponese. Per la prima volta Cuba fuori dalle finali. Degli otto iscritti, cinque sono rimasti fuori dal podio, gli altri tre si sono fermati in semifinale, compreso Alvarez (65), oro a Parigi, superato dal brasiliano Dos Reis dopo aspra lotta. Fuori dalla finale anche Claro Fiz (50) ad opera di del kazako Tashkenbay, giunto all’oro e il veterano plurititolato (due ori olimpici e cinque iridati) La Cruz (36 anni) assente a Parigi, salito nei +90 e fermato da Aibek Oralbay. Mentre il gemello Nurbek (80) non andava oltre i quarti, fermato dall’uzbeko Ummataljev lanciato verso il titolo. Nonostante tre finalisti, il Brasile si fermato al triplo argento, stesso destino anche per l’Inghilterra che giocava in casa, idem Francia, Mongolia e Bulgaria. Clamorosa l’uscita dell’India tra gli uomini, presentatasi al completo con 20 atleti. Si è salvata con le donne: due ori (Minakshi 48) e l’esperta Jasmine (57) 24 anni, che ha avuto la meglio sulla polacca Szeremeta, un argento e un bronzo. Vicino al Kazakystan che ha messo sul podio metà squadra con tre ori (Balkbekova 51, Abikeyeva 65) Bogdanova (70) tutte esperte e titolate, un argento e due bronzi. Taipei ha rispolverato la Huang (54), 28 anni, con successo. Vincitrice netta della Perez (USA) che aveva eliminato la Charaabi in semifinale. Buono il bilancio polacco giunto a Liverpool con ambizioni, deluse dai maschi, soddisfatte dalle ragazze, con l’oro della Kaczmarzka (+80), 27 anni, brevilinea capace di battere avversarie che la sopravanzavano di parecchi cm. La generosità e l’abilità ne hanno fatto una beniamina del pubblico. In finale, nonostante l’arbitraggio arcigno dell’australiano Evans e l’ingenerosità dei giudici, ha superato (3-2) l’indiana Nupur, bene in linea ma troppo attendista. Gli altri ori rosa, sono andati alla tosta irlandese Aoife O’Rourke (75) 28 anni, che non perde un colpo, a spese della turca Isildar, alla carioca Santos (60), 25 anni, sulla polacca Rygielska (3-2) dopo tre tempi equilibrati e all’australiana Flint (80) 29 anni, sull’inglese Asquit 23 anni, nel match più sonnolento delle finali.                                                Al via si sono presentare 66 nazioni: Albania, Algeria, Australia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Taipei Cinese, Colombia, Croazia, Cuba, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, Inghilterra (20), Spagna, Estonia, Figi, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Hong Kong, Ungheria, India (20), Iran, Irlanda, Italia, Jamaica, Giappone, Giordania, Kazakistan (20), Kyrgyzstan, Repubblica di Corea, Kosovo, Lituania, Messico, Mongolia, Montenegro, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nigeria, Norvegia, Panama, Filippine, Polonia (20), Samoa, Scozia, Singapore, Sierra Leone, Svizzera, Slovacchia, Svezia, Turkmenistan, Turchia, Ucraina (20), USA, Uzbekistan, Venezuela, Galles, BRT.                                                                                                                                                                                                                                            Al termine della competizione questo il medagliere, nelle tre versioni: completo, maschile e femminile (oro, argento e bronzo). Onnicomprensivo.  Kazakistan (7-1-2), Uzbekistan (6-2-3), India (2-1-1), Brasile (1-3-0), Polonia (1-2-0), Australia (1-1-2), Irlanda e Taipei (1-0-1), Inghilterra (0-2-3), Turchia (0-2-1), Giappone (0-1-2), Bulgaria e Spagna (0-1-1), Mongolia, USA, e Francia (0-1-0), Cina (0-0-6), Cuba (0-0-3), Azerbajan (0-0-2), Colombia, Venezuela, Croazia, Canada, Ungheria, Ucraina, Jordania, Georgia. Corea e Italia (0-0-1) 29 nazioni.                                                                                                                                                                                                  Medagliere maschile. Uzbekistan (6-1-0), Kazakistan (4-0-0), Brasile (0-3-0), Inghilterra (0-1-2), Bulgaria e Spagna (0-1-1), Francia e Mongolia (0-1-0), Cuba (0-0-3), Cina e Azerbajan (0-0-2), Irlanda, Australia, Georgia, Jordania, Ucraina, Croazia, Ungheria (0-0-1),                                                                                                                           Medagliere femminile. Kazakistan (3-1-2), India (2-1-1), Polonia (1-2-0), Australia (1-1-1), Taipei (1-0-1), Brasile e Irlanda (1-0-0), Turchia (0-2-1), Uzbekistan (0-1-3), Inghilterra (0-1-1), Usa (0-1-0), Cina (0-0-4), Mongolia, Colombia, Venezuela, Canada, Corea e Italia (0-0-1).                                                                                                                      Giuliano Orlando

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Redazione

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