Federica Macrì conquista il canada
Orgoglio italiano: quando il pugilato parla la lingua del coraggio
In una notte di pugilato mondiale, a Montréal, il 27 settembre 2025, sotto i riflettori di DAZN, il pubblico ha assistito a due imprese destinate a rimanere nella storia. Da una parte Kim Clavel ha conquistato il titolo IBF dei pesi paglia, dall’altra, lontano dai clamori canadesi, l’Italia ha scritto una pagina indimenticabile con Federica Macrì, “la cattiva” di Aosta, che ancora una volta ha lasciato il segno.
La Macrì, fresca vincitrice al Riga Boxing Club, ha affrontato e battuto la quotata costaricana Naomy Valle, sorella minore della leggendaria Yokasta, regina di tre categorie e attuale campionessa WBC dei paglia. Un duello tutto sotto l’egida della Most Valuable Promotions di Jake Paul e Nakisa Bidarian. Otto round di intensità e coraggio, al termine dei quali i giudici hanno consegnato all’azzurra una vittoria netta: 80-71, 76-75 e 78-73. La sua fisicità, la determinazione e il cuore guerriero sono stati gli ingredienti di un successo che vale oro.
Un trionfo che illumina il pugilato italiano all’estero e che dimostra, ancora una volta, come i nostri ragazzi e le nostre ragazze sappiano imporsi con orgoglio e spirito battagliero nelle arene più prestigiose del mondo.
E pensare che era un’opportunità last minute. Ma Armando Bellotti, manager e architetto di questa impresa, ci ha creduto fino in fondo. Con il suo allenatore, Federica ha accettato la sfida senza esitazioni, trasformando un rischio in un capolavoro. Un vero e proprio “Italian Job”, servito ancora una volta con astuzia e coraggio: scacco matto in terra canadese contro un’avversaria sostenuta da un cognome pesante.
Federica, hai compiuto un’impresa che porta in alto il tricolore. È la prova che sì, si può vincere all’estero contro i top player. Sei l’esempio vivente di cosa significano coraggio, convinzione e determinazione. Hai detto sì senza paura, ti sei presentata sul ring con la consapevolezza di valere, e hai dimostrato al mondo intero che l’Italia sa ancora sorprendere e conquistare.
Un match perfetto, un colpo manageriale straordinario. La conferma che, con cuore e visione, nulla è impossibile.
