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Pugilato Estero

David Haye Prevede Come Finirà Joshua vs Paul: “Lo Eliminerà Molto Facilmente”

David Haye Prevede Come Finirà Joshua vs Paul: “Lo Eliminerà Molto Facilmente”
  • PublishedNovembre 14, 2025

L’ex campione del mondo dei pesi massimi David Haye ha espresso la sua opinione sul match che sta facendo discutere l’intero mondo del pugilato: il tanto vociferato incontro tra Anthony Joshua e Jake Paul. In una dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni, la leggenda britannica ha sintetizzato la sua previsione sul risultato dello scontro con parole chiare e definitive, lasciando intendere che per l’influencer diventato pugile la serata potrebbe concludersi in modo decisamente spiacevole.

Un Match Improbabile Che Sta Diventando Realtà

Jake Paul ha insistito per anni per ottenere un confronto con Anthony Joshua, uno degli incontri più improbabili che il pugilato moderno potesse produrre. Fino a poco tempo fa, la maggior parte degli appassionati considerava questa possibilità come pura fantasia, un sogno irrealizzabile dell’influencer americano che difficilmente si sarebbe mai concretizzato. Eppure, secondo le ultime indiscrezioni, questo match potrebbe davvero realizzarsi, lasciando perplessi fan, esperti e addetti ai lavori.

Il contrasto tra i due pugili non potrebbe essere più marcato. Da una parte abbiamo Anthony Joshua, ex campione unificato dei pesi massimi per ben due volte, un atleta che ha dominato la categoria per anni, affrontando e battendo alcuni dei più grandi nomi del pugilato contemporaneo. Dall’altra parte c’è Jake Paul, un controverso personaggio che ha totalizzato appena 13 incontri professionistici, la maggior parte dei quali contro ex star delle MMA o pugili veterani ormai ritirati o fuori forma.

L’unica sconfitta nella carriera di Paul è arrivata per mano di Tommy Fury, un pugile considerato di livello titolo nazionale, certamente rispettabile ma lontanissimo dal calibro di un Anthony Joshua. Questa differenza abissale di esperienza, qualità degli avversari affrontati e credenziali pugilistiche rende questo potenziale match ancora più surreale e controverso.

L’Analisi Senza Filtri di David Haye

Parlando con Pro Boxing Fans, David Haye ha analizzato i pericoli insiti in questo match, che secondo le informazioni disponibili verrebbe sanzionato come un incontro professionistico a tutti gli effetti. L’ex campione ha fatto riferimento alla devastante vittoria per KO di Joshua contro Francis Ngannou, utilizzandola come metro di paragone per prevedere cosa potrebbe accadere a Jake Paul.

“Se vieni messo KO, è una cosa,” ha esordito Haye, “per Ngannou essere stato eliminato con un solo colpo, lui è un uomo enorme, 20 stone [circa 127 kg], un mostro assoluto. Jake Paul è un peso cruiser e quando vieni colpito da qualcuno come Anthony Joshua, ti metterà fuori combattimento e se vieni messo fuori, dovrai andare in ospedale per una scansione cerebrale.”

Le parole di Haye sottolineano un aspetto cruciale e preoccupante: il divario fisico tra i due pugili. Joshua è un autentico peso massimo, con la potenza devastante che ha caratterizzato tutta la sua carriera. Paul, invece, pur avendo combattuto recentemente nei pesi massimi, è strutturalmente più vicino a un cruiserweight (fino a 90,7 kg), con una differenza di dimensioni, forza e potenza che potrebbe rivelarsi pericolosa.

I Rischi per la Salute di Jake Paul

Haye ha poi affrontato le preoccupazioni legate alla sicurezza del match, mostrando una consapevolezza realistica dei rischi che Paul correrebbe salendo sul ring contro un puncher della classe di Joshua: “Speriamo che questo non sia il caso, non sarà disidratato perché è peso massimo. Potrebbe essere un knockout rapido ed esplosivo piuttosto che una lunga, prolungata punizione dove avviene il vero danno cerebrale, quindi forse è una cosa positiva se finisce rapidamente per Jake Paul.”

Questa riflessione tocca un punto importante nel dibattito sulla sicurezza nel pugilato. Paradossalmente, un KO rapido e netto potrebbe essere preferibile a un lungo incontro in cui Paul subisce colpi ripetuti round dopo round. Il danno cerebrale cumulativo, derivante da numerosi impatti prolungati nel tempo, è infatti considerato più pericoloso di un singolo colpo decisivo che termina immediatamente il combattimento.

Tuttavia, questo ragionamento solleva inevitabilmente interrogativi etici: ha senso sanzionare un incontro dove il risultato più “positivo” per uno dei contendenti sarebbe venire eliminato rapidamente per evitare danni più gravi? È questo il tipo di match che il pugilato professionistico dovrebbe promuovere?

Nessuna Strategia Vincente per Paul

Continuando la sua analisi, Haye ha esaminato le possibilità tattiche di Paul, arrivando a una conclusione lapidaria: “Non c’è nulla che abbia fatto in nessuno dei suoi precedenti incontri dove si possa dire ‘se fa questo, funzionerà contro Anthony Joshua’. Il suo miglior colpo rimbalza su Joshua e il contrario non è il caso.”

Questa valutazione è particolarmente significativa. Haye, con la sua esperienza di ex campione mondiale, sta essenzialmente dicendo che non riesce a individuare alcun aspetto del gioco di Paul che possa rappresentare una minaccia credibile per Joshua. Non c’è un colpo particolare, una combinazione, una strategia o un punto debole da sfruttare che potrebbe dare a Paul anche solo una remota possibilità di vittoria.

La frase “il suo miglior colpo rimbalza su Joshua” è un’immagine particolarmente potente. Suggerisce che anche quando Paul colpisce con tutta la potenza di cui dispone, non avrebbe l’impatto fisico necessario per turbare seriamente un pugile della stazza e della solidità di Joshua. Al contrario, quando è Joshua a colpire, le conseguenze sono potenzialmente devastanti.

La Previsione Definitiva

Concludendo la sua valutazione, Haye ha sintetizzato il suo pensiero con parole che non lasciano dubbi: “Penso che AJ lo eliminerà molto comodamente.”

Quattro parole italiane (“lo eliminerà molto comodamente”) che racchiudono l’essenza della previsione di Haye: non solo Joshua vincerà, ma lo farà senza particolare sforzo, in modo netto e dominante. Non ci sarà suspense, non ci sarà competizione reale. Sarà semplicemente una dimostrazione della differenza abissale tra un pugile di livello mondiale e qualcuno che, per quanto talentuoso nel marketing personale, non appartiene a quella categoria.

Il Contesto: L’Inattività di Joshua

È importante notare che Anthony Joshua non combatte dal settembre 2024, quando fu fermato da Daniel Dubois nel loro incontro per il titolo IBF. Quella sconfitta ha rappresentato un momento difficile nella carriera di AJ, sollevando dubbi sul suo futuro ai massimi livelli della divisione dei pesi massimi.

Tuttavia, nonostante questa battuta d’arresto e il periodo di inattività, praticamente nessuno scommette contro Joshua in un eventuale confronto con Jake Paul. Anche un Joshua al di sotto della sua forma migliore, con qualche dubbio sulla motivazione o sulla condizione fisica, viene universalmente considerato troppo forte, troppo esperto e troppo potente per Paul.

Questo dice tutto sulla percezione che il mondo del pugilato ha di questo potenziale match. Non è visto come un vero test per Joshua, ma piuttosto come un evento di intrattenimento, un incontro commerciale che potrebbe generare enormi introiti ma che ha poco valore sportivo in termini di competizione autentica.

Le Motivazioni Dietro il Match

Se questo incontro dovesse davvero concretizzarsi, le motivazioni sarebbero evidentemente di natura economica. Jake Paul ha dimostrato una straordinaria capacità di generare interesse mediatico e vendite di pay-per-view, indipendentemente dalla qualità sportiva dei suoi avversari o dei match stessi. La sua abilità nel marketing, nell’autopromozione e nel creare controversie ha trasformato ogni suo incontro in un evento che trascende il pugilato tradizionale.

Per Joshua, dopo la sconfitta contro Dubois, un match contro Paul potrebbe rappresentare un’opportunità di tornare sotto i riflettori, incassare una borsa sostanziosa e ricostruire la propria immagine con una vittoria convincente contro un avversario mediatico ma tecnicamente inferiore. Sarebbe un modo per recuperare momentum prima di eventuali incontri più significativi dal punto di vista sportivo.

Le Critiche della Comunità Pugilistica

Non tutti nel mondo del pugilato vedono questo potenziale match con favore. Molti puristi dello sport considerano incontri di questo tipo come una farsa che danneggia la credibilità del pugilato professionistico. L’idea che un ex campione unificato dei pesi massimi possa combattere contro qualcuno con il curriculum di Paul viene vista da alcuni come un sintomo della degenerazione dello sport verso l’intrattenimento puro, dove il valore commerciale supera completamente la legittimità sportiva.

Altri, invece, adottano un approccio più pragmatico, riconoscendo che il pugilato è sempre stato tanto business quanto sport, e che incontri di questo tipo, per quanto discutibili dal punto di vista competitivo, portano attenzione mediatica, nuovi fan e denaro nello sport.

Riflessioni sulla Sicurezza e l’Etica

Tornando alle preoccupazioni espresse da David Haye riguardo alla sicurezza, questo match solleva questioni etiche importanti. Se esperti e insider del settore prevedono universalmente che uno dei pugili rischia un KO brutale e potenziali danni alla salute, è giusto che le commissioni atletiche sanzionino l’incontro?

Il ruolo delle commissioni di boxe è proprio quello di proteggere i pugili da match pericolosi e squilibrati. Esistono protocolli e regolamenti progettati per garantire che gli incontri siano ragionevolmente competitivi e che nessun pugile sia esposto a rischi eccessivi dovuti a una differenza troppo marcata di livello.

Tuttavia, il caso di Jake Paul rappresenta una zona grigia. Tecnicamente è un pugile professionista con licenza, con un record di 12-1. Sulla carta, potrebbe sembrare qualificato per affrontare avversari di alto livello. Ma chiunque segua lo sport sa che il suo curriculum è stato costruito con attenzione, evitando pugili nella loro fase migliore e scegliendo avversari con limitazioni specifiche o provenienti da altre discipline.

Il Futuro del Pugilato nell’Era dei Social Media

Il fenomeno Jake Paul rappresenta qualcosa di più ampio nel pugilato moderno: l’ascesa degli “influencer fighters”, personalità dei social media che utilizzano la loro fama online per entrare nel mondo del pugilato professionistico. Questo trend ha creato una nuova categoria ibrida di eventi sportivi-intrattenimento che sfida le tradizionali definizioni di cosa sia il “vero” pugilato.

Da un lato, questi eventi portano nuove audience allo sport, specialmente tra le generazioni più giovani che potrebbero non seguire il pugilato tradizionale. Dall’altro, rischiano di diluire il valore delle credenziali pugilistiche autentiche e di creare aspettative distorte su cosa significhi essere un pugile professionista di successo.

Conclusioni

Le parole di David Haye su Joshua vs Paul sono inequivocabili: se questo match dovesse realizzarsi, l’ex campione britannico si aspetta una conclusione rapida e unilaterale. “Lo eliminerà molto comodamente” non è solo una previsione sportiva, ma un giudizio sulla distanza che separa un vero campione dei pesi massimi da un pugile costruito dal marketing.

Che questo incontro sia giusto, etico o appropriato dal punto di vista sportivo rimane oggetto di dibattito. Ciò che è certo è che, se dovesse accadere, rappresenterebbe uno degli eventi più controversi e discussi nella storia recente del pugilato, un momento che metterebbe in evidenza la tensione sempre presente nello sport tra tradizione e innovazione, tra purezza competitiva e necessità commerciali.

Per Jake Paul, salire sul ring contro Anthony Joshua sarebbe sicuramente il suo test più grande, forse troppo grande. Per Joshua, sarebbe un’opportunità di guadagno e visibilità, ma anche un rischio per la sua eredità se qualcosa dovesse andare inaspettatamente storto. E per il pugilato nel suo complesso, sarebbe un altro capitolo nella sua evoluzione continua, per il meglio o per il peggio.

Written By
Redazione

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