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Pugilato Italiano

Falcinelli vs Graich: Rivincita per il Titolo Italiano

Falcinelli vs Graich: Rivincita per il Titolo Italiano
  • PublishedOttobre 27, 2025

La Resa dei Conti: Quando il Ring Diventa Destino

Il cuore pulsante del pugilato italiano batterà sabato 1 novembre al Palaferroli di San Bonifacio.

Due guerrieri. Una corona. Nessuna via di fuga.

Damiano Falcinelli, il romano che porta la battaglia nel sangue, contro Mohammed Graich, il marocchino che ha scelto Verona come sua terra, la terra dove ha imparato a sognare in italiano. Non è solo un match. È la fine di un percorso iniziato in quella notte rovente del 4 luglio 2025, quando si sono guardati negli occhi per la prima volta e hanno capito che uno solo non bastava. Parità. Il verdetto che nessun pugile vuole sentire, quello che ti lascia con l’amaro in bocca e il fuoco nelle vene.

E adesso è arrivato il momento della verità.

Ma perché così poco clamore? Perché così poco rumore attorno a uno scontro che ha tutti gli ingredienti dell’epica? Due uomini che si sono già dati tutto sul ring, che si conoscono, che si rispettano, che si temono. Due uomini che vogliono quella cintura con una fame che brucia più di qualsiasi colpo.

Falcinelli non è nuovo a queste emozioni. Il 19 febbraio 2021 ha già assaporato il sapore dolce della vittoria tricolore. Ma questo lo rende ancora più pericoloso, più affamato. Sa cosa significa vincere e sa cosa significa perderlo. È un guerriero che non indietreggia mai, che cerca il corpo a corpo, lo scontro diretto, la battaglia vera. Lo abbiamo visto contro Bologna in quella notte che il ring si è trasformato in un’arena romana, due gladiatori che si sono donati l’anima. E poi di nuovo contro Graich, in quel primo, indimenticabile duello.

Dall’altra parte del ring c’è un uomo con un sogno incompiuto.

Graich ha sfiorato la gloria contro Federico Schinina, ma la sconfitta non lo ha spezzato. Lo ha forgiato. È un pugile che conosce l’arte nobile come pochi, che sa quando colpire e quando attendere, che trasforma ogni suo movimento in una lezione di tecnica pura. I numeri parlano chiaro: 12 vittorie, 6 per KO. Contro i 12 successi di Falcinelli con 7 knockout. Ma le statistiche non raccontano tutto. Non raccontano la crescita, la maturazione, quella scintilla negli occhi vista proprio contro Falcinelli la prima volta.

Questo è pugilato vero. Questo è coraggio allo stato puro.

E qui va fatto un applauso, un riconoscimento che viene dal cuore: Falcinelli ha combattuto gli ultimi tre match per il titolo tutti fuori casa. Senza il calore del pubblico amico, senza la rete di sicurezza, con solo i suoi pugni e il suo cuore come alleati. Questo è quello di cui il pugilato italiano ha bisogno: uomini che non cercano scuse, che non vogliono favori, che vogliono solo dimostrare chi sono davvero quando le luci si accendono e la campana suona.

Il verdetto? Aperto come una ferita. Imprevedibile come la vita.

E dopo, come se non bastasse, ci attende un altro capitolo di gloria con Morejon (8-0-0) contro Alagic (12-0-2) per la cintura Bridgerweight del Mediterraneo.

Sabato 1 novembre. Palaferroli. San Bonifacio.

Due destini si incroceranno. Solo uno uscirà campione.

Il ring non perdona. Il ring non dimentica. Il ring decide.

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Redazione

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