Floyd Mayweather: “Ci sono state trattative…”

Il Re del Ring Torna a Sognare il Professionismo Dopo Tyson?
Immaginate un uomo che ha tutto: 50 vittorie, 0 sconfitte, 5 titoli mondiali in altrettante categorie, il match più redditizio della storia, e un patrimonio da capogiro. Immaginate che quell’uomo, dopo aver detto “basta” nel 2017, abbia passato gli ultimi anni a combattere contro star della TV, influencer e lottatori di MMA in esibizioni senza punteggio, quasi come un gladiatore in pensione che torna nell’arena per il divertimento della folla.
Ora immaginate che quell’uomo — Floyd Mayweather Jr. — stia per combattere contro Mike Tyson, a 58 anni, in un evento che potrebbe fare il botto nel 2026… e che, nonostante tutto, abbia appena aperto uno spiraglio che nessuno si aspettava:
“Ci sono state trattative. È possibile.”
Sì. Avete letto bene. Il “Money Man”, l’uomo che ha sempre detto “mai più un match professionale”, oggi lascia la porta socchiusa. E il mondo della boxe trattiene il fiato.
Da “Mai Più” a “Forse Sì”: La Svolta di Mayweather
Per anni, Floyd è stato categorico. Dopo aver messo KO Conor McGregor nel 2017, ha ripetuto fino alla noia: “Non combatterò mai più contro un pugile professionista. La mia salute vale più dei soldi.”
Lo ha detto a CNN nel 2020. Lo ha ribadito in decine di interviste. Lo ha scritto sui social. Sembrava una verità incrollabile.
Ma nel 2025, qualcosa è cambiato.
In un’intervista rilasciata a TMZ, quando gli è stato chiesto se stesse considerando un ritorno al professionismo, Mayweather non ha detto “no”. Ha detto:
“Ci sono state trattative. È possibile. Non sono contrario… ma non lo sappiamo ancora. Per ora, sto benissimo. Mi alleno ogni giorno. Non vedo l’ora del 2026.”
Non è una conferma. È un invito a sognare. Ed è sufficiente per far tremare l’industria.
Perché quando Floyd Mayweather parla, il mondo ascolta. E quando Floyd Mayweather lascia una porta aperta, qualcuno — di solito con un conto in banca enorme — bussa.
Prima Cosa: Tyson. Poi… Forse il Fantasma del Passato
Prima di qualsiasi ipotesi, c’è un gigante da affrontare: Mike Tyson.
Il match, previsto per la primavera 2026, è ancora avvolto nel mistero: nessuna data ufficiale, nessuna location confermata, nemmeno il regolamento è chiaro. Sarà un’esibizione? Un vero match? Con guantoni da 16 once o da 10? Mayweather, con la sua solita calma, ha detto:
“Non mi sto ancora allenando seriamente. Il match è nel 2026. Stiamo ancora sistemando i dettagli.”
Ma tutti sanno una cosa: se Floyd esce da quel ring senza un graffio, la domanda non sarà “cosa farà dopo?” — ma “chi affronterà dopo?”
E qui, il nome che torna, come un’eco lontana ma potentissima, è uno solo: Manny Pacquiao.
Pacquiao: Il Rivale che Aspetta da 10 Anni
“Pac Man” è tornato. Dopo quasi quattro anni di assenza, a luglio 2025 ha strappato un pareggio con il campione WBC dei welter Mario Barrios — un risultato che ha stupito il mondo e ha dimostrato che, a 46 anni, Manny ha ancora fame. Ancora gambe. Ancora cuore.
E secondo quanto rivelato dal giornalista Lance Pugmire, i team di Mayweather e Pacquiao avevano già avuto contatti prima del match con Barrios. Il messaggio ricevuto da Pugmire era chiaro:
“Le conversazioni sono già iniziate. Se Manny vince, questo rematch potrebbe valere miliardi.”
Già, perché il loro primo incontro, nel 2015 — il “Fight of the Century”, il “Battle for Greatness” — ha fatto 4,6 milioni di PPV e incassato oltre 600 milioni di dollari. Il match più visto, più pagato, più discusso della storia moderna della boxe.
Eppure, allora, entrambi non erano al top. Pacquiao aveva un infortunio alla spalla. Mayweather, freddo e calcolatore, vinse ai punti in un match che molti definirono deludente.
Da allora, i due hanno flirtato con l’idea di un rematch — ma sempre in chiave esibizione. E Pacquiao ha sempre posto una condizione:
“Solo se è un match vero. Solo se conta qualcosa.”
Ora, nel 2025, con Mayweather che apre a “trattative”, e Pacquiao che dimostra di essere ancora competitivo… quel “match vero” potrebbe finalmente diventare realtà.
Perché Questo Ritorno Sarebbe Storico (e Folle)
Floyd Mayweather ha 48 anni. Manny Pacquiao ne ha 46. Insieme, hanno quasi 100 anni di boxe sulle spalle. Eppure, il loro nome da solo muove montagne. Muove network. Muove interi paesi.
Un rematch professionale — non un’esibizione — sarebbe:
- La sfida più improbabile della storia moderna: due leggende oltre i 45 anni, che si affrontano per un titolo o per un record?
- L’evento economico più grande mai concepito: con i social media, gli streaming globali e la nostalgia planetaria, potrebbe superare anche i numeri del 2015.
- L’ultimo ballo di due icone: perché, diciamocelo, dopo questo, non ci sarebbe davvero più niente da chiedere.
Mayweather non ha bisogno di soldi. Pacquiao non ha bisogno di gloria. Ma entrambi hanno bisogno di chiudere un cerchio. Di dare un ultimo, definitivo punto esclamativo alla loro rivalità.
Cosa Significa “È Possibile”?
Floyd non ha detto “sì”. Ha detto “ci sono state trattative”. E in boxe, come nella vita, le trattative sono tutto.
Significa che qualcuno ha chiamato. Qualcuno ha proposto. Qualcuno ha fatto i conti — e i conti, con Mayweather e Pacquiao, tornano sempre.
Significa che, se Tyson non lo fermerà, Floyd potrebbe tornare dove tutto è iniziato: sul ring che conta. Con le luci accese. Con il mondo che guarda. Con un avversario che lo conosce meglio di chiunque altro.
Perché alla fine, Floyd Mayweather non combatte per i soldi.
Combatte per il controllo. Per l’eredità. Per l’ultima parola.
E se quella parola la vuole scrivere contro Pacquiao… beh, chi siamo noi per dirgli di no?