Mayweather “Potrei Tornare”

Mayweather Sfida il Tempo: Dopo Tyson, l’Incredibile Ipotesi del Ritorno tra i Professionisti
Floyd Mayweather Jr. continua a ridisegnare i confini della boxe e a giocare con il concetto di ritiro. Dopo aver ufficializzato uno degli exhibition match più attesi e bizzarri degli ultimi anni contro Mike Tyson, previsto per il 2026, “Money” ha ora gettato un altro sasso nello stagno, lasciando trapelare la possibilità di un ritorno ancor più sensazionale: quello alla boxe professionistica, mettendo a rischio il suo sacro e invidiato record perfetto di 50-0.
Un Appetito Inesauribile per il Palcoscenico
Mentre la notizia dello scontro esibizione con “Iron” Mike Tyson continua a far discutere il mondo pugilistico, diviso tra entusiasmo e perplessità, Mayweather sembra già aver voglia di alzare ulteriormente l’asticella. In un’intervista, quando gli è stato chiesto se ci fossero piani concreti per un ritorno tra i professionisti, la sua risposta è stata volutamente vaga e provocatoria: “Ci sono state discussioni. Ci sono state discussioni. È possibile”.
Queste poche parole sono bastate per elettrizzare i fan e riaccendere il dibattito sulla sua eredità. Mayweather, che non combatte ufficialmente dal suo storico TKO al decimo round su Conor McGregor nel 2017, ha sempre trattato il suo record immacolato come un tesoro inestimabile. Decidere di rischiarlo, dopo otto anni di inattività professionale e all’età di 48 anni (ne compirà 49 a febbraio), sarebbe una mossa audace e senza precedenti.
Il Blueprint dei Ritiri (e dei Ritorni)
Questa non sarebbe, in realtà, la prima volta che Mayweather torna sui suoi passi. La sua carriera è costellata di “addii” annunciati e splendidamente ritrattati:
- Il primo “ritiro” nel 2007 dopo la vittoria su Oscar De La Hoya.
- Il ritorno nel 2009 per umiliare Juan Manuel Márquez.
- Il secondo ritiro nel 2015 dopo il facile successo su Andre Berto, con un record di 49-0.
- Il grandioso ritorno nel 2017 per l’incontro miliardario con Conor McGregor, portando il record a 50-0.
Questo pattern dimostra che per Mayweather il ritiro è spesso una strategia, un modo per aumentare l’aspettativa e il valore del suo successivo ritorno. Un eventuale comeback nel 2026 o 2027 sarebbe però di una natura completamente diversa, dettato non più dalla voglia di facili guadagni in esibizioni, ma dal desiderio di cementare ulteriormente la sua leggenda affrontando un rischio enorme.
Chi Sarebbe l’Avversario?
La domanda che tutti si pongono è: contro chi? Mayweather non ha fatto nomi, ma le opzioni sono limitate e tutte ad altissimo rischio.
- Terence Crawford: Considerato da molti il P4P #1 al mondo, uno stile tecnico e letale che rappresenterebbe una sfida tattica enorme.
- Un giovane campione in peso welter o superleggero: Un incontro con un campione affamato e negli anni d’oro come un Boots Ennis o un Devin Haney sarebbe pericolosissimo per un Mayweather cinquantenne.
- Un’altra star crossover: Seguendo lo schema McGregor, ma con un avversario forse più preparato alla boxe.
Un Legacy già Scritto, ma mai Definitivo
Floyd Mayweather ha già tutto: fama, soldi, un record immacolato e la considerazione di essere uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Un ritorno professionistico non gli aggiungerebbe molto, ma una sconfitta potrebbe offuscare quella perfezione numerica di cui va così fiero. Tuttavia, è proprio questa ambivalenza a rendere la possibilità così affascinante. Sarebbe l’ultimo, grande capitolo di una carriera costruita sulla calcolata assunzione di rischi, sulla spettacolarizzazione e sulla volontà di stupire il mondo, anche a costo di bruciare il suo stesso mito.
Per ora, il focus rimane su Mike Tyson. Ma le sue ultime parole hanno aperto un vaso di Pandora di possibilità, garantendosi altri anni di titoli sui media e discussioni tra i fan. In fondo, è proprio questo il genio di Floyd “Money” Mayweather.